Lugano, in una caratteristica mattinata novembrina.
Nuvole basse a sfiorare il lago, riflessi argentati sul Ceresio e quella pioggerellina , fine, impalpabile, spruzzata dal vento.
Nessuno in giro, almeno fino al tocco delle dieci, tranne qualche runner e gli spazzini. La domenica svizzera è ancora sacra, tutto chiuso e relax, poi quella autunnale è una sorta di letargo embrionale.
È una delicatezza scrutare ad ogni passo, scorci, luci, aironi e gabbiani, senza l’ assillo della ressa vagante.
Buona visione.